Domenica 29 marzo 2020 abbiamo sperimentato due matrici di Social Dreaming via Skype. Erano presenti una decina di sognatori. Di seguito i sogni condivisi.
Matrici di Social Dreaming online 29 marzo 2020
I MATRICE
-ho sognato che tornavo in studio, sono in malattia, mi ripeto sono in quarantena e cercavo di lavare tutto con candeggina, perfino delle tovagliette che poi erano tovagliette da cucina, che non riuscivo a collegare con l’ambulatorio, però mi ha colpito che lavavo tutto con la candeggina e dicevo: <<ma alcune cose non riesco a lavarle, però cercherò di lavarle>>.
-ho sognato che mi svegliavo, andavo in bagno e vedevo che la gatta era andata prima di me e aveva lasciato delle macchioline sul pavimento, su tutti i ripiani, sulla vasca da bagno, sul bordo del water, di pipi sua. Erano macchioline proprio tonde e tutte cosparse. Allora prendevo la candeggina e spruzzavo su tutte le macchioline e anche sulla gatta , volevo disinfettare tutto. Poi dicevo: << come mai ho fatto questo? L’ho sterilizzata, non dovrebbe…>>.
-il mio sogno: ricorre un desiderio infinito di natura in questa reclusione, le mancanze sono quelle che tornano sempre alla mente, l’odore dei prati e dei fiori questa natura incontaminata che ti “appare” incontaminata in questi giorni; è tutto così ovattato, che anche la natura sembra diversa. C’è un silenzio irreale, però la natura non sembra in accordo a tutto questo anzi è il silenzio e la mancanza di rumore intorno a questo silenzio che offre la possibilità di ascoltare di più, anche un semplice cinguettio o una margherita che non coglievi, che in questi momenti ti riporta ad un desiderio bucolico di contatto con quello che ti può far bene e quindi questo continuo sogno che sembra quasi anzi è un bisogno il mio, di sostare in ambienti bucolici con questo continuo camminare in uno spazio non confinato…
-ero in una stanza molto ordinata, con la mia compagna dell’università, facevamo un corso formativo e a un certo punto lei tira fuori uno strumento musicale, una specie di chitarra, e ho detto: << ma questo non è una chitarra, è una balalaika>>, perché era piccola. Lei mi ha risposto: << no, no è una chitarra piccola perché è l’unica cosa che mi entra nello zainetto. E ha aggiunto: <<voglio imparare a suonare>>. E ha cominciato a suonare senza avere mai preso prima lezioni.
-ho fatto un sogno molto angosciante e nello stesso tempo anche un po’ buffo: ero nella cucina della casa dove abitava mia mamma, andavo verso al lavandino della cucina (sono tanti anni che non entro in quella casa) e scoprivo che dentro c’era una donna che si era suicidata, proprio nel lavandino, evidentemente affogandosi, immagino. Io me ne ero accorta ma non ho avuto il coraggio di dirlo a nessuno, ho aspettato che qualcun altro lo scoprisse. Poi, quando mi sono svegliata, mi son vergognata molto.
-amo viaggiare, due giorni fa ho sognato di essere in viaggio ma non ricordo altro. Sogno spesso di viaggiare e i mezzi sono il treno, l’aereo, la macchina, il bus.
-un sogno poco prima del risveglio di stamattina: la quarantena è finita, riprendiamo ad uscire, mi viene però detto che devo sottopormi a una visita per l’invalidità. All’inizio mi scoccia, poi dico: beh… ma tutti dobbiamo sottoporci a questa visita!
-associazione ad un altro sogno, un sogno che mi è stato raccontato ieri da una persona che mi ha anche invitato a raccontarlo qui perché non avrebbe potuto partecipare. Questa persona ricordava la parte finale del sogno:<< sono una donna ma mi trovavo ad essere un uomo e andavo a ritirare l’esito di un esame e leggevo Covid 19 positivo e lo vedevo con un + che sembrava una croce e quindi mi svegliavo di soprassalto>>.
-l’altro giorno ho fatto un sogno simile a quel sogno precedente, dove c’era il profumo di erba e camminavo nel bosco, mi addentravo nel profondo tra le radici degli alberi e poi in fondo c’era il sole. Camminavo con due persone, una che è morta recentemente e una molto anziana.
-ho fatto un sogno in cui avevo proprio la sensazione che un albero mi prendesse, mi prendesse la mano, mi prendesse un braccio, come se mi inglobasse un po’ al suo interno, una sensazione quasi corporea.
-un sogno ricorrente: una serie di persone che vengono dal passato, compagni delle scuole superiori, oppure dell’università, persone che però non sento, non vedo da un sacco di tempo.
-ho sognato un collega che non vedo da 30 anni, un collega col quale non avevo neanche un rapporto affettivo. Lavorava come me in una casa editrice, faceva il grafico impaginatore. E io ho sognato che eravamo nel suo ufficio dove impaginavano i libri; io non volevo disturbarlo e infatti non si parlava, però mi sono avvicinata in punta di piedi per sbirciare cosa stava facendo e ho avuto la sensazione, mi è sembrato, che al video stesse impaginando il mondo.
-in quest’ultime settimane, in questo periodo, sogno spesso mio padre, morto molti anni fa. Stanotte l’ho risognato di nuovo. Ero molto legata a mio padre, eravamo molto vicini. Io lo vedo in casa, o in casa nostra o in casa dei suoi, della nonna e del nonno e lui mi racconta, racconta quello che ha visto, che ha incontrato il salumiere, il salumiere gli ha raccontato che in casa avevano problemi e lui gli diceva di non preoccuparsi che tanto il salumiere avrebbe risolto la situazione. una specie di narrazione di episodi di altri … che sono cose che poi finiscono.
-un sogno di due o tre giorni fa: non stavo bene, continuavo ad avere ansia e non mangiavo e ho sognato mia madre, che è morta, che mi preparava da mangiare, delle pappine tutte colorate e mi diceva: <<è importante, se tu non mangi queste cose qui non ce la fai>>. Io poi al mattino mi sono svegliata un po’ spaventata.
-un sogno recente: vedo mio padre, che è morto, che arriva dalla parte opposta da dove sto io, ma in mezzo a noi c’è un ampio piazzale senza niente ma ci saranno seicento metri tra lui e me. Vedo che ha un pacco. Immagino dentro di me che sia un pacco regalo, lo posa ai suoi piedi e vedo che tra noi c’è come un sottopasso che quasi, non lo vedo, ma penso che vada diventando sempre più basso. Per raggiungere mio padre io devo solamente inginocchiarmi o solamente strisciare per arrivare dov’è lui e, mentre faccio tutti questi ragionamenti proprio con la mente, molto lucidi, mio padre se ne va e però lascia il pacco. Io resto li e poi mi sveglio pensando che comunque devo recuperare il pacco. Avevo una sensazione triste e frustrata perché non avevo raggiunto mio padre però in un certo senso contento, perché aveva lasciato il pacco.
-ho sognato mia suocera, che è morta dieci anni fa, che mi preparava la torta.
-qualche giorno fa ho sognato di vedere in casa il gatto che è morto circa un anno fa. Mi accorgevo che era come se i miei gatti fossero in più punti contemporaneamente, che dormissero sul divano, sulla sedia, per terra, ma era sempre, in realtà lo stesso gatto, io lo consideravo come uno solo. Poi mi ricordo che entravo in bagno e lo trovavo a dormire dentro il lavandino e dicevo a mio papà: <<ma guarda, allora non era mai morto, in realtà era sempre qui in bagno e non ce ne eravamo mai accorti>>.
-ho sognato il mio labrador, morto tre anni fa, facevamo una passeggiata, era vivo nel sogno.
-mi sono ricordato ora di un sogno di qualche anno fa dove c’era il mio cane che era molto arrabbiato e ringhiava davanti a un mio gatto e mi ricordo che io volevo salvare questo gatto, mentre c’erano sia mia mamma che mio papà che dicevano: <<no, ormai è il suo destino, lascialo andare, è il suo destino essere sbranato>>.
-ho sognato il mio cane, che adesso ha quasi sedici anni, ed ero molto preoccupato perché non è in ottime condizioni e venivo rassicurato da una persona che ne aveva uno di 21 anni e stava ancora bene.
-un sogno fatto alcuni giorni fa, davanti a me c’era un muro, bianco liscio, alto, bianco, lo dovevo saltare e facevo tanti tentativi ma non ce la facevo e ad un certo punto la voce di un uomo che diceva:<< dobbiamo aiutarla>>.
-un carcerato sognatore, durante un social dreaming in carcere, racconta che il suo letto era una sorta di tappeto volante che si alzava e riusciva a passare attraverso la piccola del carcere fino ad arrivare alle mura del carcere, si sollevava, arrivava quasi all’altezza di superare il muro ma cadeva giù e continuava a fare questi tentativi, il sogno era un continuo tentativo di sollevarsi su questo tappeto volante senza riuscire a guadagnare la libertà.
-mi ricorda un quadro presente nel libro di Freud “L’interpretazione dei sogni”: il sognatore non cadeva dal muro ma cercava di superarlo con un flusso di luce che andava verso la finestra.
-una foto di Nelson Mandela in carcere che guarda fuori dalla finestra
-ho sognato di trovarmi in uno spazio molto stretto ma c’era la luce in fondo al tunnel.
-mi vengono in mente i quadri di Dalì
-la lampada di Aladino
-nei miei sogni da piccola sognavo quasi sempre di volare, che avrei imparato a volare
-io non ho mai sognato di volare ma ho provato la cosidetta “caduta delle scimmie”.
-ho provato una sensazione di vertigine, addirittura di paura
-pesantezza, impossibilità di muoversi, sensazione che altri stessero per avvicinarsi
-qualche giorno fa ho sognato di svegliarmi al mattino contenta ed emozionata perché avrei dovuto andare in aeroporto ma il mio corpo non rispondeva, rimanevo bloccata a letto e perdevo l’aereo col quale sarei dovuta andare in Sicilia.
-prendevo l’ ascensore, schiacciavo il pulsante di un piano sbagliato, dovevo andare al cinema in un multisala ma l’ascensore continuava a salire e a salire e subentrava la paura che l’ascensore non si fermasse. Sono arrivato a un bar dove non c’era nessuno e ho pensato: <<adesso mi faccio un caffè>>.
II MATRICE
-c’era un treno e salivo e scendevo da questi scalini. Il treno era fermo. Mi sento chiamare da Berlusconi che mi diceva: << Ah sì, tu fai tanto la socialista ma ti piacerebbe vivere bene e con tanti soldi>>.
-l’associo con quello che sta succedendo a New York. Il sindaco Cuomo ha detto che gli USA non sono la Cina e che l’economia non si può fermare.
-ero a un tavolino di un bar all’aperto. Ero con mio figlio piccolo, ma che ora ha vent’anni, e incontravo una ragazza molto giovane, che si sedeva al tavolino, ed era un po’ come se la conoscessi ma non sapevo il suo nome. Ci fa vedere un giornale con delle belle cose, forse era Il mattino di Napoli. E parliamo di eventi, ci mostra una foto di piazza Plebiscito… e poi ci saluta, si alza e se ne va. Mi dispiace molto non essermi presentata, mi piaceva molto.
-sogno durante lo yoga: l’insegnante ci invitava a vedere delle cose ed io le ho viste molto belle, non so dove sono stata ma era un posto splendido. L’insegnante ci invitava a sederci su un trono bellissimo, bordeaux, con le maniglie d’oro, molto pomposo, in stile barocco e io mi sono trovata là, era uno stanzone bellissimo pieno di colori con profumi e aromi bellissimi, una sensazione molto bella di appagamento, provata raramente, di sentire la rugiada, l’aria frizzantina di quando ci si sveglia.
-anch’io ho sognato il nostro presidente, il presidente dell’Ucraina, parlava con me, è un sogno ricorrente.
–sogno spesso una persona che non vedo da tempo e poi mi capita di rivederla l’indomani oppure di sognare di avere il ciclo mestruale e il giorno dopo poi mi arriva.
-mi viene in mente che vorrei sapere se alcune persone sono ancora vive o no
-mi capita di sognare persone decedute che magari a volte conosco o sono sconosciute che mi danno messaggi per altre persone e poi io li mando e sono messaggi veri.
-ho sognato di essere a un banchetto di nozze di persone sconosciute, ero però con miei familiari. C’era tantissimo cibo, tanta carne che non riuscivo più a mangiare. Degli sposi non sapevo nulla ma i miei familiari, nella conversazione, parlavano di cose che sapevano tutti, cose anche rilevanti di cui io non ero a conoscenza. Dicevano per esempio che mia nipote era incinta e io non ne sapevo nulla. Ci rimanevo male, dicevo: <<ma come, neanche sul gruppo di whatsapp che ho creato io… è possibile che sia l’ultima a sapere le cose?>>.
–ho sognato di avere fame, di mangiare senza saziarmi e bere senza riuscire a dissetarmi.
-stanotte ho sognato il figlio di un mio amico che voleva avere le orecchie come il padre
– nelle ultime settimane ho sognato più volte mia madre, che è molto malata e in casa di riposo e non posso vedere per la situazione che stiamo vivendo. Nei sogni mia madre è molto più giovane, in uno programmo una vacanza con lei e volevo portare anche un cucciolo di cane, che in realtà non ho, ma poi penso che se dobbiamo andare in moto, io e mia madre, come facciamo a portare il cane con noi ?
– ricordo un sogno, breve ma indimenticabile, in cui vedo mio padre in palestra, dove non è mai andato nella sua vita, era molto più giovane, atletico, tonico, come non era mai stato.
-nei sogni mi trovo spesso nei luoghi del passato, ne sento anche gli odori
-sogno ogni tanto di essere in macchina e di andare per sali e scendi, avanti e indietro, in un paesaggio brullo, tipo un deserto di montagna. Una volta avevo dimenticato su queste montagne, su questi fossi, mio figlio piccolo. Mi è successo anche nella realtà all’asilo di dimenticarlo.
– a me ogni tanto viene da sognare i miei figli, che adesso hanno 21 e 27 anni, quando erano bambini.
-a me capita di sognare di salire all’ultimo momento su un treno, sull’autobus che deve partire oppure ultimamente su una carrozza con i cavalli. Riesco sempre a salire prima che si chiuda la porta.
– mi sono svegliata stamattina con un vago ricordo di un sogno in cui ero in una sensazione di attesa, era un sogno non ben definito, ero un po’ in apprensione perché doveva arrivare una notizia e quando è arrivata mi sono svegliata.
-mi è venuto in mente un sogno premonitore: io avevo uno zio che aveva un negozio ma che progettava anche arredamenti, con stoffe e altre cose, era il fratello di mia nonna, alla quale ero molto affezionata. Ho sognato che aveva scritto “chiuso per lutto” in una cornice molto bella, che era in vista sulle vetrine, in una via del centro di Torino. E al mattino alle 9 mia nonno è morto, era andato a prendere una medicina, aveva una casa grande e poi non è più tornato. Sono andata a vedere, aveva una macchietta scura sulla tempia, aveva avuto un ictus, non so. E questo me lo ricordo bene, vividamente, mi ricordo la vetrina, la cornice un po’ barocca…
-la scorsa settimana ho sognato mia zia morta al San Martino di Genova più di trent’anni fa e poi il giorno dopo mio fratello è stato ricoverato in quell’ospedale.
-un paio di giorni fa ho sognato mia nonna, che è morta più di vent’anni fa. Era al cimitero monumentale di Milano, davanti a una statua di una persona seduta e che ride. Mia nonna diceva:<< non è vero tutto questo, non è vero, non credere…>>.
– ho sognato che durante il liceo partivo per un anno all’estero in America, seppur mi trovassi a Londra. Ero con dei ragazzi inglesi che però parlavano italiano molto bene con uno spiccato accento britannico. Ricordo che per andare a scuola dovevo passare per il duomo e quindi Londra (in America) dove credevo di trovarmi era in realtà Milano. Alla fine mi rendevo conto che non ero stato io a partire ma l’intera scuola di questi ragazzi a venire a Milano. Io ero estraneo tra di loro a casa mia. Andavamo poi per una qualche gita o evento scolastico a Crema nella scuola di mia mamma, dove riconoscevo la mia professoressa di latino e greco che si lamentava di una porta rotta e voleva solo tornare a insegnare a Milano.
-di recente ho sognato che stavo tornando a casa e la porta di casa era aperta, all’ingresso i miei vicini avevano messo dei manichini per fare un trasloco. Erano manichini grossi, neri, era tutto molto inquietante, c’era un senso di intrusione malgrado fossero persone che conosco.
– mi fa tornare in mente un sogno raccontato nel “Terzo reich dei sogni” di Charlotte Berardt, in cui le pareti di casa cadevano…
– un sogno, più sogni raccontati in un incontro all’estero, a Kiev nel 2012, dove un sognatore e poi anche altri avevano sognato di trovarsi in casa senza più le maniglie delle porte con gente che arrivava e portava via tutto quello che c’era in casa e loro non sapevano più come fare.
-ho visto in sogno la persona che di solito mi aiuta in casa, che io amo molto e che in questo periodo di quarantena per tutti non può venire. Era sulla porta e mi diceva qualcosa… mi diceva: << si alzi, si alzi che c’è bisogno che lei si alzi>>.
(ringrazio Gabriele Giorgetti per la fedele trascrizione dei sogni)
5 commenti
Sergio Di Giorgi · aprile 7, 2020 alle 10:57 am
Le matrici (del 29 marzo) sono state per me esperienze molto dense e ricche di sogni che, in svariati modi, hanno evocato o messo in scena le ansie e le speranze di questo difficile periodo che siamo chiamati a vivere (e che sta riconfigurando lo spazio e il tempo che abitiamo e da cui siamo abitati). Così, nel mio vissuto, le matrici hanno restituito immagini di sensazioni e sentimenti opposti, di blocco e imprigionamento, o di fuga verso la libertà e l’infinito, di solitudine e frustrazione di fronte alla perdita di controllo, al pericolo e alla malattia o di fiducia nell’aiuto salvifico dall’esterno, dagli altri. Questa fiducia e questo aiuto provenivano da estranei, ma anche da una moltitudine di persone ed esseri viventi da noi ben conosciuti che giungevano dal passato, o dal futuro, come nostri messaggeri: i genitori certo, ma anche i figli piccoli, gli amici, molti dei quali non più visti da molto tempo, e persone che avremmo voluto conoscere ma ci era mancato il tempo. Ma anche gli animali domestici. Ricordo in particolare che sin dal primo sogno ha fatto irruzione un’ansia di purezza, di pulire e disinfettare, e diversi sogni avevano come scenario il bagno, la nostra dimensione più intima ma anche più claustrofobica. Al contrario, molti altri sogni vedevano le persone immerse nella natura, per esplorarla, o per perdersi in essa, al punto da esserne persino inglobati.
Mi spiace, ma non riuscirò a partecipare alle matrici di oggi e domani per impegni precedenti, ma spero di partecipare a futuri incontri. Grazie.