Domenica 3 maggio abbiamo sperimentato via Skype una nuova matrice di Social Dreaming seguita dal dialogo, per una durata complessiva di due ore. Erano presenti circa 25 sognatori. Di seguito i sogni condivisi (dei sogni iniziali resta solo parziale traccia)
-sono in una vecchia scuola, con soffitti alti, un po’ inquietante, sono uno studente e sono un maschio, devo andare in bagno, scendo una scala mobile e divento una donna. Mi trovo con altre persone e devo aspettare il mio turno. Chiedo il permesso al gestore…
-vado verso la veranda, vedo un tronco di albero grande con un signore dentro che gridava aiuto, allora dico a mio figlio: “Presto, Presto, usciamo, vediamo cosa succede”. Mi dirigo verso il mare dove c’era questo signore, tutto vestito di nero e con pochi capelli. Però non lo distinguo bene in viso, mi ricordo che scendo verso il mare in aiuto di questa persona, anche se non capisco di che aiuto avesse bisogno perché in realtà mi sembrava soltanto dentro questo tronco e non vedevo null’altro.
-un’altra notte ho sognato striature indaco col nero, ondulate, ma non ho capito cosa fossero, poi ho fatto anche altri sogni brutti, spiacevoli.
-ho sognato un cane che abbaiava, ma senza vedere il cane e poi mi sono svegliata all’improvviso con l’immagine del cane che abbaiava.
-un’altra sera sogno che, passeggiavo da sola, lungo una via con del verde, c’era un cagnolino marrone che mi stava accanto, questo cagnolino faceva il mio stesso percorso.
-ero in un ritrovo con compagni di barca a vela; ci si trovava però loro non avevano né mascherine né i guanti, stavano vicini e io dicevo: <<Ma no, ma come, non avete mascherine né guanti, qua non si può andare da nessuna parte, non c’è sicurezza, non c’è prevenzione>>.
-mi è tornata in mente l’immagine sognata in questa settimana di una vecchia casa con un buco molto grande tra finestra e soffitto e in alcuni sogni mi sono tornate in mente immagini di persone morte, che ora non ci sono più, una zia e un vecchio compagno.
-ho sognato che erano riprese le attività di visita ambulatoriali nel distretto dove lavoro e trovavo le stanze com’erano trent’anni prima, anche le persone erano quelle di trent’anni prima, c’era una dottoressa e dicevo: <<ma no, è troppo vecchia per essere ancora qui>>, poi non trovavo la mia stanza e la cercavo e mi chiedevo dove dovevo mettermi, non c’era una stanza per me.
-mi ricordo di un sogno in cui facevo i miei bisogni in un bagno dove c’era la porta aperta e dove tutti mi vedevano, ma non era un problema ma era un fatto, era cosi.
-il sogno si svolgeva sotto un lenzuolo enorme, come quando si è piccoli che si gioca sotto le lenzuola e sotto le coperte quando si fa la capanna. Poi mi accorgo che tutti quanti viviamo sotto questo lenzuolo, in questo enorme letto e me ne rendo conto perché ogni tanto passa qualcuno ed io sono lì e guardo ed è come se fosse normale vivere lì sotto. Poi ad un certo punto, mi rendo conto che questo lenzuolo, in qualche maniera, casca, non è sorretto da nulla… e quindi ci si muove così. Questo mi mette angoscia perché capisco che è una situazione dalla quale non ci si può liberare, mi sento in una situazione da cui non mi posso liberare, mi sento soffocare e mi sveglio di colpo.
-mi trovo a volare sopra la cattedrale di Notre Dame, un sogno meraviglioso perché vedo benissimo la cattedrale dall’alto e volo tra le guglie, tra le statue bellissime.
-Io corro in una foresta, piena di colori, con torrenti, una foresta molto verde, corro molto veloce e mi stupisco della mia velocità e del fatto che non mi bagno, non sento l’acqua quando attraverso questi fiumi; altra cosa che noto è che sono bassa, mi accorgo che non sono umana, anche perché vedo degli umani in lontananza e mi rendo conto che sono in particolare un animale a quattro zampe.
-sogno di volare, in una situazione molto bella e poi di scappare da qualcosa, da qualcuno, che comunque non riuscivano a prendermi. È un sogno ricorrente ma è un po’ che non mi succede.
-il primo sogno mi ha fatto venire in mente un sogno di quest’ultimo periodo: ero sulle scale, in un condominio dove sono nata e avevo ricevuto un carico di mascherine che in realtà erano cuffie da piscina, quelle in plastica e molto strette ed aderenti; però io ritenevo potessero essere comunque utili e discutevo con una persona dicendo appunto che potevano esserci utili in questo periodo e che avremo trovato il modo per farle diventare utili. C’è stata una grossa discussione e la persona con cui discutevo si mette in macchina e va via, io mi arrabbio molto e dico:<<qui c’è troppa ignoranza!>>. Ed il sogno finisce così con me che urlo.
-prendevo un autobus, scendevo e vedevo dei corpi sdraiati su brandine, sulla strada e io pensavo che non avevo la mascherina, avevo paura di ammalarmi.
-mi capita spesso di sognare un mio figlio, io non ho figli, però mi capita abbastanza spesso di sognare di avere figli e difficilmente però questi bambini sono normali, spesso sono molto piccoli ed uno aveva la pelle come di velluto, era molto carino, lo accarezzavo, lo baciavo, lo coccolavo e verso la fine di questo sogno mi accorgo che ha un naso enorme, non sembra neanche umano.
-Io tornavo nel vecchio ospedale dove lavoravo fino a qualche anno fa, in veste di specializzando di neurologia,:mi ritrovo nel giro di breve tempo a letto dell’ospedale al che io chiedo di poter avere il mio badge, che non avevo e che non avevo potuto timbrare all’ingresso, arriva una signora che mi dà il mio badge con scritto il mio nome e cognome e sotto:” malato”. Io protesto dicendo che sono psichiatra da trent’anni e lei mi dice che non è importante e che comunque anche per quanto riguarda la timbratura non c’ alcun problema di segnare il momento esatto in cui sono arrivato. Mi ritrovo a letto, cerco di alzarmi, faccio molta fatica, mi rivesto, ho la mia borsa del lavoro, molto vecchia e rovinata, avanzo nel corridoio e vedo moltissima gente che mi fa spazio; faccio molta fatica a camminare e mi devo sedere su una sedia e quando sono seduto vedo passare una signora, che nel sogno riconosco, che è su una carrozzina e ha la testa staccata dal corpo, e paradossalmente, senza alcun tatto, le chiedo: << come sta signora?>>. Mi accorgo di aver fatto più che una gaffe, mi giro, vedo la madre di questa signora, una signora molto piccola, con una grande faccia che mi dice: << sì, mia figlia non vuole fare l’intervento per ricollegare la testa al corpo>>.
-c’era una specie di landa desolata, tutta sterrata, come un parcheggio non completato, però senza macchine e completamente vuoto, da un lato e dall’altro lato si vedevano dei caseggiati molto bassi, tipo quei vecchi stabili americani che si vedono nei film e invece era l’ospedale. C’erano persone che cercavano l’ospedale, io dicevo: <<sì sì è di qua>>, perché conoscevo bene l’ospedale e mi rendevo conto che quello che appariva non era riconoscibile come ospedale, quindi dicevo a questo gruppo di presone:<< quella lì è la zona due dell’ospedale, la zona uno dovrebbe essere qua a destra ma come vedete non c’è niente, forse la devono costruire>>. E questi dicevano che dovevano cercare la zona dove c’erano i cinesi, io pensavo forse cercano i cinesi per via del virus, ma non erano particolarmente preoccupati ma nemmeno io… io ero andata prima nell’ospedale e, nonostante questo aspetto esterno, dentro era molto bello e moderno, ben attrezzato e rassicuravo queste persone perché lì avrebbero trovato tutto ciò che sarebbe servito loro.
-Ero in una stazione, agitata, dovevo prendere il treno per andare in montagna. Per prima cosa mi hanno rubato la bicicletta, c’era un amico o un’amica con cui parlavo e dicevo:<< mi hanno rubato una bici nuova, da 200 euro>>, era nuova, stavo molto male. Poi, parlavo forse con un amico piuttosto che un’amica, cammino per i binari e mi accorgo che non c’era più la valigia, per cui penso :<<ma come faccio senza valigia, per cambiarmi?>>. Questo amico mi accompagna in ascensore, io continuo a dirgli: << ma ora io lo perdo il treno lo perdo…>>, avevo quasi la certezza di perderlo, era come se non gliene fregasse assolutamente nulla … e sono andata via senza salutare né lui né l’amica e corro per andare al binario, quando arrivo al binario, chiedo alla gente che c’è li e mi dicono che il treno era già partito, quindi ho perso anche il treno.
-mi viene in mente un sogno in cui camminavo in una via vicina a casa con una persona che è un mio paziente che non riesco tanto a sentire in queste ultime settimane, in realtà è molto diverso, pieno di brufoli in faccia, come un adolescente, ma in realtà non è più adolescente , arrivati ad un grande incrocio, vicino a casa mia, c’è una compagnia teatrale con cui ho fatto laboratorio di teatro l’hanno scorso e che è stato interrotto, che facevano prove di teatro in mezzo alla strada, quindi non c’erano più le macchine ma le prove di teatro in mezzo alla strada.
-mi sta tornando in mente un vago ricordo di un sogno che feci molto tempo fa: mi trovavo a Milano in centro e mi accorgo che le persone cominciano a rapinare tutti e contemporaneamente, sia i privati, i passanti, sia i cittadini, sia i negozi, sia gli appartamenti. Poi compare in questa scena mia sorella che mi dice che doveva affrettarsi per andare nel suo ufficio perché stavano rubando anche nel suo ufficio e quindi lei doveva intervenire. Io a casa mia non avevo il timore che entrassero, ma avevo il timore che questi potessero rubare a varie persone. Sulla strada infatti queste persone minacciavano anche con pistole e la polizia, che era attiva, non riusciva a controllare la situazione. Entro in un palazzo antico, un palazzo di quelli storici di Milano, tipo quelli della Galleria, in un appartamento di questo palazzo c’erano bancari che davano soldi alle singole persone e quando esco da questo appartamento vedo una fila di rapinatori che volevano derubare e derubare anche me. Un bancario di quelli dell’appartamento, mi mette nella tasca della giacca dei soldi affinche’ non si potessero vedere, per evitare che fossi derubato anche io. Scendo dall’ascensore di questo palazzo e questo bancario mi richiede i soldi con una minaccia, si riprende i soldi scappa e scompare. A questo punto compaiono i miei familiari, mio padre e mia madre e assieme si girava in questa realtà di questa città. Vediamo un corteo di militari, di alpini, mia madre dice: <<aggreghiamoci a loro>>, quasi per una sorta di protezione, poi allo stesso modo vediamo l’ex presidente Ciampi che sta tenendo un comizio ma c’erano poche persone, saranno state dieci venti persone. Poi ricompare mia sorella che dice:<< andiamocene, è l’unico modo per allontanarci da questa situazione>>.
-un sogno raccontato a Kiev molti anni fa: più sognatori, raccontavano che le loro case venivano svuotate e saccheggiate, queste case non avevano porte. Poi contemporaneamente cercavano la possibilità di scendere tutti in piazza, di non essere isolati e soli, in queste case diventate un po’ claustrofobiche.
-ho sognato che incontravo una ex collega molto più giovane di me, che non vedo da tanti anni, ma che era ancora uguale a come la ricordavo. Ci incontravamo, guardavamo dei gioielli e lei mi regalava degli orecchini che erano abbastanza intonati al mio vestito, lei aveva un grande senso estetico e quindi li sceglieva con cura, io ero molto contenta e le davo una carezza, ero un po’ incerta se dargliela o no, poi ho pensato che si poteva fare e lei la riceveva volentieri. Mentre la guardavo dicevo :<<caspita che vitino di vespa che ha>>, pensavo al fatto che anche io una volta avevo un vitino di vespa e ora col passare degli anni questo vitino è un po’ meno di vespa e guardavo lei e guardavo me. Mi ha colpito molto questa immagine: lei con questa camicia bianca ed una cintura che esaltava la vita stretta.
-Sono a letto, dormo ed inizio a sentire le pareti delle stanza, sia laterali che quelle del soffitto che si restringono. Inizio a sudare, vedo sempre di più queste pareti che si restringono e lo spazio attorno a me che si riduce, sudo sempre di più, sento una sensazione di soffocamento e poi mi sveglio.
-anche a me capitava di sognare pareti che si restringevano oppure di dover saltare o superare una difficoltà o una prova, dovevo o saltare o morire.
-ho sognato che portavo la mia moto ad aggiustare e mentre lasciavo la moto a questa persona, lui mi dice: << usa la mia>>. Questa era una bellissima Harley Davidson bianca, avevo paura ma la prendo e vado, mi stupisco del fatto che riesco a portarla con agilità, faccio addirittura delle scale, attraverso un fiume con l’acqua abbastanza alta e questa moto era così leggera e bellissima, la guardo e vedo proprio il serbatoio bianco con la scritta Harley Davidson e mi sento figa per questa cosa, anche gli altri penso che mi guardino, ma in realtà non mi guarda nessuno, quindi io sono molto concentrata a fare questi percorsi difficili ma con facilità pensando che dovrò riportare questa moto, anche se questa persona mi ha detto che la posso usare fino a che mi pare.
-andavo a cercare una casa al mare, da comprare, ma era innanzitutto troppo grande, poi con problemi di umidità, quindi l’ho avvertita come triste, lugubre, umida, con anche problemi al soffitto, c’era una grande macchia, nera o marrone e chiedevo all’agente immobiliare, come poter rimediare. Lui mi risponde con una parola, dice di rivolgermi al condominio e io dico:<< no, questa casa non la voglio, preferisco qualcosa di più piccolo però più bello, luminoso e senza umidità>>. E mi ricordo che ero arrivata in treno e avrei dovuto riprende il treno nel giorno successivo.
(Trascrizione dei sogni a cura del dott. Gabriele Giorgetti)